Dal 1988 al fianco delle persone
L’associazione nasce il 30 settembre 1988 con atto notarile presso lo studio del notaio Sergio Semini.
L’iniziativa è di un gruppo di volontari e di familiari di utenti dei servizi psichiatrici del ‘San Giovanni di Dio’. Scopo dell’associazione è, come recita l’atto costitutivo, ‘occuparsi dei problemi dell’ammalato mentale nell’ambito sociale sanitario politico ed economico’.
Da questa prima individuazione dello scopo associativo deriveranno tutta una serie di obiettivi pratici che vanno dal creare una cultura del problema psichiatrico, alla tutela del benessere fisico, psichico e sociale dell’utente psichiatrico, all’incremento di una coscienza solidale del problema anche attraverso iniziative culturali, al sostegno nei riguardi della famiglia degli utenti, all’interlocuzione con le istituzioni, al favorire e a facilitare il coinvolgimento dei familiari nei programmi terapeutici.
Un’alleanza a tutela dei più fragili
All’associazione viene dato il nome di ‘Alleanza per gli ammalati mentali‘. Il primo consiglio direttivo del sodalizio è composto da 14 membri e assumono rispettivamente le cariche di presidente, vicepresidente e segretario tesoriere Andreina Moroni, Luigi Griffini, Luigi Celeste.
Come si può evincere da quanto indicato nell’atto costitutivo vi sono già tutti gli elementi che caratterizzeranno gli obiettivi la vita e la concreta operatività della nostra associazione. Dobbiamo tenere anche presente che quello era un periodo ancora di transizione nella pratica contenitiva ed ablativa delle prerogative di coloro che soffrivano di problemi ascrivibili allo spettro psichiatrico, alla centralità dell’utente dei suoi diritti e del suo inserimento nel contesto sociale.
C’era anche, nel nome dell’associazione, il concetto di alleanza come elemento costitutivo che vede nel mettere insieme esperienze, visuali, sensibilità diverse un percorso dove ogni autore ha pari dignità ed ognuno è visto come un protagonista di una via comune.
Certamente nel nome completo dell’associazione rimanevano ancora scorie antiche di sottolineatura, di differenziazione e di ruoli, rimarcando una sudditanza di colui che è curato rispetto a colui che cura e contraddicendo nella sostanza gli obiettivi e i fini del sodalizio costitutivo.
Questo elemento viene poi emendato da una modifica del nome che abbandona tale impostazione semantica paternalistica per assumere la dicitura che ancora ci accompagna, infatti con atto notarile del 18 ottobre 1996 il nome dell’associazione viene cambiato in ALLEANZA PER LA SALUTE MENTALE.
Per una crescita individuale e collettiva
Ed è tutto evidente il salto di qualità che si è operato: non è più un’alleanza di qualcuno per un gruppo di ‘diversi’ bisognosi di essere aiutati; non è più accentuazione marcata sulla malattia quasi assunta come elemento di identificazione del soggetto. È viceversa uno sguardo attento sulle persone che sono portatrici di diritti, di dignità, di esperienze e di valori; è fondamentalmente l’idea di una società dove ognuno è protagonista per sé e per gli altri di una crescita individuale e collettiva.
Ci sono state altre modifiche statutarie che si sono rese necessarie per adeguare il nostro sodalizio alle modifiche normative che hanno nel tempo regolato il nostro settore, ma le questioni di fondo rimangono quelle che scaturiscono dagli atti notarili citati.
Nel frattempo la nostra associazione è cresciuta traendo linfa vitale da quei primi momenti di vita collettiva: è lì che ci sono la nostra essenza, il nostro ruolo, il nostro agire quotidiano ed è da lì che partono le nostre sfide e le nostre ambizioni perché la condivisione, i diritti, la dignità, il protagonismo divengano elemento di crescita nei fatti e nell’agire.